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Innamorarsi di Dio


Acquerello di Daniela Carpano


"Il mio cibo è fare la volontà di Dio che mi ha mandato e compiere la sua opera fino in fondo"

Vangelo di Giovanni, 4.34


Quando una sera, in questo nuovo inizio d'anno, ho aperto il Vangelo e ho letto questa frase, me ne sono subito innamorata. Non l'ho "capita", l'ho "sentita". Ha risuonato in me e mi ha toccato profondamente: la mia anima si è nutrita di queste parole e lo fa ogni volta che le pronuncio, regalandomi una sensazione di pura gioia.

Ho passato la mia adolescenza (piuttosto anomala, lo riconosco) leggendo le pagine del Vangelo, insieme a quelle di teologi ecumenici e di monaci di piccole comunità nel deserto sahariano, poi l'esperienza africana mi ha allontanato dalla Chiesa in quanto istituzione, di cui ho potuto conoscere i tanti lati ombra... E' iniziata quindi l'esplorazione della spiritualità orientale, con i libri di Osho, Yogananda, Thich Nhat Hanh. Ma ora sento che è arrivato il momento di ritornare a casa: ecco perchè ho riaperto il Vangelo. Non che l'avessi mai abbandonato, ma adesso sento di poterlo leggere in modo nuovo. Anzi, meglio, ora sento di poterlo accogliere e incorporare in modo nuovo.

Penso sia il libro più rivoluzionario di tutti i tempi. Così sovversivo da far paura: se fosse applicato il mondo sarebbe un altro, completamente diverso, un Paradiso in terra. Perchè la parola del Cristo è liberatoria, ma è una parola viva, da tradurre in fatti e non solo da leggere nei sermoni della domenica mattina... E' una parola che trasforma e se non lo fa vuol dire che non si è fatta carne, che non ci è entrata dentro nelle cellule, che non ce ne siamo innamorati... Deve scattare un click, non possiamo arrivarci da soli con il nostro sforzo.

Può essere solo un dono: quello della Grazia che scende dal Cielo e finalmente ci apre il cuore.



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