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Ode a Saturno

Saturno è un pianeta scomodo, molto scomodo, ecco perché è sempre stato visto come un astro “malefico”. A me però piace trovare la luce anche nell’oscurità più fitta e quindi ho deciso di dedicargli qualche parola speciale perché ormai, dopo tanti anni di convivenza serrata, me lo sono fatto amico…

Saturno per me rappresenta la fede incrollabile quando tutto va male. E’ una prova, una sfida: dopo averci crocifisso e spogliato di ogni cosa, dopo averci lasciato sul selciato soli, senza vesti e sanguinanti per le percosse, sembra dirci “Hai ancora fede ?”

Non è sempre facile rispondere “Sì !”…

Saturno è la nostra spina nel fianco ma è il pianeta che ci fa crescere, che trasforma un bambino in uomo, che fa diventare realtà i sogni perché li concretizza, li cala nella materia, nel tempo e nello spazio. Saturno, se lo sappiamo accogliere, ci regala il “per sempre”.

Saturno però è lavoro, fatica, disciplina, è tenacia, resistenza e resilienza. Saturno ci insegna a tener duro nei momenti difficili, a non mollare mai. Senza Saturno in questa vita terrena non si va da nessuna parte…

Saturno è la palla al piede del carcerato, ma quando abbiamo trovato la chiave per aprire il lucchetto siamo liberi per sempre !

Saturno rappresenta i condizionamenti che ci portiamo dietro da quando siamo al mondo, quel “Si è sempre fatto così” che blocca ogni nostro passo.

Saturno è il nastro registrato delle credenze errate che non ci permettono di avanzare, le menzogne che ci sono state inculcate e a cui noi continuiamo a credere: “Non valgo, non sono capace, devo essere perfetto…”

Saturno è ciò che ci ostacola il cammino perché ognuno di noi ha un suo peculiare e unico “Non posso permettermi di…” che a seconda di dove abita Saturno nella nostra carta natale diventa “Non posso permettermi di muovermi, non posso permettermi di vivere, non posso permettermi di amare” e via dicendo…

Saturno è la legge, la società, la famiglia con i suoi divieti, i suoi obblighi e i suoi doveri. Ma è anche la responsabilità che ci rende adulti.

Saturno, con i suoi 190° sottozero, ghiaioni e le sue pietraie che tolgono il fiato, è una scuola di vita, dura sì ma assai efficace…

Saturno però non è solo un padre-padrone, è anche il tabernacolo che protegge l’ostia, la neve che protegge il seme, l’incubatrice che contiene il neonato quando non è ancora in grado di sopravvivere da solo. Saturno ci blocca sì ma lo fa anche per non farci morire, lo fa anche per salvarci da ulteriori pericoli, per evitare che commettiamo errori peggiori… Ci tiene in prigione perché a volte ci dobbiamo fermare per riflettere, perché siamo chiamati a scrivere un libro, a dipingere un quadro, a comporre una sinfonia… Ci impedisce di viaggiare per il mondo come vorremmo perché la priorità per noi in quel determinato momento è un viaggio interiore che dobbiamo affrontare, che richiede calma, tempo e un’estrema concentrazione senza nessuna distrazione esterna.

Nessun pianeta, nemmeno Saturno, vuole farci i dispetti. E’ che a volte il “nostro bene” richiede l’attraversamento di strade strette e tortuose, impervie e scoscese…

Certo sì è che oggi Saturno non va di moda. Venere e Marte sono sicuramente più apprezzati… Eppure è passaggio obbligato di ogni vita. E’ un varco.

Saturno è come una soglia che ci apre la porta sui pianeti transpersonali (Nettuno, Urano e Plutone), cioè verso altri e più alti piani dell’esistenza. Una volta varcata quella soglia niente ci può far più paura e, io credo, nemmeno i transiti astrali ci possono più turbare. Perché Saturno ci cristallizza, ci rende forti e indistruttibili come il diamante, ma nello stesso tempo umili perché chi si è forgiato nel fuoco della sofferenza sa comprendere le sofferenze altrui. Chi si è temprato superando le difficoltà una ad una, ha imparato l’umiltà e la pazienza…

Inchiniamoci dunque a questo grande pianeta e onoriamolo per i doni che ci offre: se sapremo guardarlo nella sua giusta luce riusciremo a trasformare ogni problema in occasione, ogni malanno in opportunità, ogni trauma in sfida e avremo trovato la chiave per aprire le porte del Regno e tutto il resto ci sarà dato in più…


Victor Hugo, Planète (Saturno)

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